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Gli 8 peggiori miti sulla sicurezza online

Samanta Fumagalli

14.04.17 5 minuti di lettura

Le minacce online continueranno ad esistere fino a quando funzioneranno. Con la stessa persistenza con cui resistono certi miti sulla sicurezza online. Eccone otto che possono farti sentire meno sicuro.

1° mito – Il rischio di essere attaccati è basso

Internet è sconfinato. Perché qualcuno dovrebbe prendere di mira il mio computer o il mio telefono? Le cose non funzionano così nel mondo reale. Gli attaccanti raramente si siedono e scelgono le loro vittime singolarmente dopo un’attenta riflessione. Gli attacchi avvengono su larga scala con l’aiuto di strumenti automatizzati. Gli attacchi ai computer oggi sono sistematici e portati avanti da gruppi ben organizzati con un’ampia offerta di risorse competenti.

2° mito – Le applicazioni sono più sicure del browser

Le applicazioni creano un falso senso di sicurezza. Sul perché è una questione da lasciare agli psicologi, ma probabilmente la ragione sta nell’assenza di browser tradizionalmente vulnerabili. Il senso di sicurezza entro i confini di un’applicazione è ingannevole. Le applicazioni sono connesse allo stesso vecchio Internet, solamente in un pacchetto differente.

E se credi che il telefono sia un luogo sicuro da occhi indiscreti, stai sbagliando. Ci sono innumerevoli esempi di come noi stessi diamo alle applicazioni permessi di accesso a qualciasi cosa, dalle nostre foto al nostro account Facebook. Concedere l’accesso ai dati di posizionamento sui nostri telefoni permette alle applicazioni di sapere esattamente dove siamo. Ci sono infatti molte più possibilità per qualcuno di tracciarti usando il tuo dispositivo mobile che il tuo computer desktop.

3° mito – Firewall + antivirus = protezione totale

Dato per assodato che un software antivirus e un firewall rendono difficile per un intruso mettere le mani sulle vostre informazioni, è però anche necessario adottare altre misure di protezione. Una di queste è la necessità di mantenere i tuoi software aggiornati e di applicare le patch, ma ancora più importante per la sicurezza sono le scelte che fai come utente.

4° mito – Non ho alcun dato sensibile

Non si dovrebbe pensare così, ma è probabile che lo si faccia. Password, indirizzi, numeri di telefono, dettagli di carte di credito e altre informazioni sono spesso memorizzati nella cache del computer. E’ facile profilarti leggendo le tue email ed esaminando la cronologia della tua navigazione. Questo non è un approccio raro per i furti di identità messi in atto dai criminali informatici.

5° mito – Il Mac è sicuro

Che tu ci creda oppure no, il primo virus per computer è stato rilevato su un Mac. Era l’anno 1982 e il programma si chiamava Elk Cloner. Ma da allora, i computer Apple si sono ritagliati la reputazione di essere a prova di proiettile contro intrusioni e malware. Si tratta di un mito che deriva dal più grande rivale di Apple sul fronte OS, Microsoft Windows, che è sempre stato estremamente vulnerabile. Quindi anche se è vero che il Mac è più sicuro, non è però invincibile. Solo ora con la crescita di popolarità della piattaforma macOS i problemi stanno iniziando ad emergere. I primi segnali di allarme apparvero nel 2004, quando furono scoperte circa 30 vulnerabilità. Oggi, macOS è un bersaglio ambito dai criminali poiché molti utenti vivono ancora nella convinzione che i loro Mac siano sicuri e non debbano quindi interessarsi ai software di sicurezza.

6° mito – Il mio Wi-Fi è inattaccabile se lo nascondo

La maggior parte dei router ti offre l’opzione di rendere la tua rete “invisibile”. Questo fa credere alle persone che se nessuno può vedere la loro rete allora nessuno dall’esterno può violare la loro connessione. Se qualcuno intende attaccare il tuo Wi-Fi, è abbastanza probabile che abbia anche le competenze tecniche per sapere che la maggior parte delle reti risultano nascoste e le capacità di renderle visibili anche se tu hai nascosto il nome della rete.

7° mito – I servizi cloud non sono sicuri

Abbiamo sentito molte notizie circa attacchi a servizi cloud e come questi siano insicuri. È interessante notare che sono molto pochi gli attacchi dovuti a servizi poco protetti. La maggior parte delle violazioni di dati si verifica a causa di utenti che cadono vittime di attacchi di phishing. Ancora una volta, il comportamento dell’utente è all’origine del problema. Tuttavia, è importante verificare che i servizi cloud che usi abbiano traffico crittografato e accordi con gli utenti finali sui dati conservati. Non esiste un servizio gratuito; nel caso di servizi cloud, in realtà stai pagando offrendo i tuoi dati personali che vengono poi utilizzati per pubblicità mirate o persino venduti ad altri inserzionisti.

8° mito – Un software di protezione rallenta il mio computer

Solitamente è vero. I software antivirus potrebbero rallentare il computer del 50%, rendendo impossibile l’uso quotidiano. I sofware moderni sono più leggeri per quanto riguarda il consumo di risorse, mentre computer e telefoni sono diventati più potenti di quanto avremmo immaginato 15 anni fa. Le prestazioni dei software di sicurezza vengono continuamente monitorate e ottimizzate. Oggi è più facile che tu non ti accorga nemmeno di avere un software di sicurezza installato.

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Articolo tratto da “The worst 8 online security myths”, di Grace Roberts, Content Marketing Specialist, F-Secure Corp.

Samanta Fumagalli

14.04.17 5 minuti di lettura

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